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Perché le rotte degli aerei sono curve?

Perché le rotte degli aerei sono curve anche se viaggiano dritti? La spiegazione a una domanda che tutti si pongono durante un viaggio.

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Perché le rotte degli aerei sono curve? A tutti è capitato, almeno una volta, di chiederselo, osservando un monitor che indicava la rotta a bordo di uno dei mezzi del cielo. In realtà, nonostante le convinzioni di molti complottisti, gli aerei volano dritti, ma sullo schermo la loro direzione viene indicata con delle curve. Questo per via della difficoltà di rappresentare su una superficie piatta ciò che in realtà non è piatto.

Perché le rotte degli aerei sono curve

Partiamo da un principio: la Terra è uno sferoide oblato. Ciò significa che è approssimativamente sferica e schiacciata all’altezza dei poli. Su un piano la distanza più breve fra due punti è una retta, questo però non accade quando parliamo del nostro Pianeta. In questo caso la linea di minore percorrenza è una curva con la gobba verso l’alto denominata ortodromia. Si tratta proprio del segno che possiamo vedere sugli schermi a bordo degli aerei in volo. Se prendiamo due punti della superficie terrestre, ossia l’aeroporto di partenza e quello di arrivo, c sarà una sola linea con questa caratteristica e lungo la quale l’aereo tenterà di volare.

Ovviamente esistono moltissimi fattori da prendere in considerazione quando si traccia la rotta. Ad esempio a volte conviene percorrere più chilometri, ma farlo in un’area in cui i venti risultano più favorevoli. Altre volte è d’obbligo evitare delle perturbazioni oppure non è possibile sorvolare alcuni paesi in guerra, realizzando delle deviazioni. L’ortodromia dunque viene modificata in base alle condizioni del giorno e a ciò che accade nel mondo. Inoltre subisce delle correzioni per adattarsi alle aerovie, la rete di autostrade del cielo in cui si muovono tutti gli aerei, consentendo massima sicurezza ed evitando il rischio di collisioni. Con il contributo degli enti del traffico aereo dunque si giunge alla definizione finale della rotta con un risultato che sarà curvilineo.

Curiosità sui voli aerei

Spesso saliamo su un aereo senza fare attenzione ad alcuni dettagli, molto particolari. All’interno di questi re del cielo infatti si possono scoprire moltissime particolarità. Ad esempio, a cosa serve il buchino posizionato in basso nel finestrino? Si tratta del cosiddetto foro di respirazione che serve per gestire al meglio la differente pressione presente fra l’interno e l’esterno dell’aereo, impendendo la rottura del vetro. Quest’ultimo è di plastica all’interno e di vetro all’esterno.

Perché gli oblò hanno una forma ovale? Non è per via di un fattore estetico, ma perché questa particolare forma consente di contrastare al meglio la forza di decompressione, evitando la formazione di crepe agli angoli. Altre particolarità riguardano l’atterraggio quando vengono spente le luci e si chiede ai passeggeri di alzare le tendine dei finestrini. Le luci si abbassano di notte per un motivo molto semplice: se ci fosse una evacuazione di emergenza gli occhi sarebbero già abituati al buio, perciò orientarsi all’esterno sarebbe facile. Per lo stesso motivo i finestrini devono essere aperti per consentire dall’esterno di vedere all’interno: i soccorritori così non avrebbero difficoltà a capire cosa sta accadendo. I sedili inoltre vanno messi dritti e i tavolini chiusi, per rendere l’uscita più agevole.