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Perché la lira si chiamava così?

Perché la lira si chiamava così? Le origini e la storia di una moneta che è rimasta nel cuore degli italiani.

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Utilizzata in Italia dal 17 luglio 1861 al 28 febbraio 2002, la lira ha fatto la storia dell’Italia. Perché è stata sostituita dall’euro, qual è la sua storia e perché si chiamava così.

Perché la lira si chiamava così

Il nome lira presumibilmente deriva da "libbra" (dal latino libra), un’unità di misura diventata nel corso del tempo anche una moneta. Anticamente infatti erano forgiate in metallo pregiato (oro e argento) in modo tale che il loro valore corrispondesse al peso stesso della moneta. L’uso della lira rimase però marginale fino all’introduzione, nel Medioevo, della libbra carolingia, imposta da Carlo Magno e nella sua definitiva consacrazione come valuta utilizzata negli scambi commerciali fino a prendere il nome di lire.

Da qui arriviamo alla nascita della lira italiana avvenuta nel 1860 quando a Firenze fu coniata una moneta con la scritta "lira italiana", due anni dopo Vittorio Emanuele II unificò il sistema monetario e la lira divenne l’unità monetaria del regno. La lira continuò a circolare anche durante la Repubblica fino ad arrivare al 1 gennaio 2002 quando andò in pensione lasciando il posto all’euro.

L’entrata in vigore dell’euro

Il primo gennaio 1999 in Italia fu fissato il tasso di cambio lira-euro ad un valore pari a 1.936,27 lire italiane per ciascun euro. A partire da questa data la zecca non coniò ed emise più le monete per la comune circolazione in lire. Il primo gennaio 2002, con l’entrata in vigore dell’euro, si aprì una fase di doppia circolazione fino al ritiro di tutte le monete e le banconote in lire il primo marzo 2002 e la conseguente prescrizione fissata in 10 anni.

Le curiosità sulla lira

La lira ha avuto nel corso del tempo diversi tagli sia come monete che come banconote. È curioso capire quali sono i personaggi storici e gli emblemi che sono stati raffigurati nei diversi coni. Ricordate la moneta da 5 Lire? Era raffigurato un delfino sormontato dal valore 5 con a destra l’anno, mentre nella moneta da 10 lire erano invece raffigurate due spighe di grano a cui era sovrapposto il valore 10.

La moneta da 50 lire riportava sul retro l’effige del dio romano Vulcano che batte il ferro mentre a sinistra l’anno ed in basso era riportato il segno di zecca. La moneta da 100 lire aveva il fronte dove era riportato il testo Repubblica Italiana intorno a una testa di donna laureata e sul retro era raffigurata la dea romana Minerva che tiene un albero di alloro e impugna una lancia.

Parlando invece delle banconote (chi non ricorda il film La banda degli onesti del 1956 con protagonista Totò che decide di mettere in piedi una vera e propria banda di falsari stampando banconote da 1 lira) siamo passati nel corso degli anni dalla banconota da 1 lira di colore verde-arancio, che raffigurava sul retro il re d’Italia di profilo con al centro lo stemma dei Savoia, alla banconota da 1.000 lire, in cui erano rappresentati gli stemmi di Genova e Torino, con in basso il busto di Cristoforo Colombo. Per arrivare alla banconota da 10.000 lire in cui la versione più diffusa del 1984 presentava sul retro la figura di Alessandro Volta, mentre sul verso compariva una veduta del Tempio Voltiano di Como.