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Perché il rugby si chiama così?

Questo particolare gioco, il rugby, sarebbe stato inventato in un omonimo borough del Regno Unito.

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Il rugby non è uno sport troppo diffuso in Italia, ma conserva decisamente il suo fascino nell’immaginario collettivo. Questo sport è stato inventato tra il 1823 e il 1845 nella "Public School" di Rugby, una delle più antiche e prestigiose scuole private di educazione superiore del Regno Unito. Una scuola che esiste ancora!

Il suo nome italiano inventato e rimasto pressoché inutilizzato è pallovale o palla ovale.

La storia del rugby

I giochi con la palla, si sa, sono sempre esistiti in varie forme e manifestazioni sportive in ogni angolo del pianeta. Questo particolare gioco, il rugby, sarebbe stato inventato in un omonimo borough del Regno Unito. La leggenda attribuirebbe a William Webb Ellis, uno studente della città di Rugby, nella contea del Warwickshire, sul fiume Avon, l’invenzione del gioco. Nel 1823, in occasione di una partita a football con regole non ancora standardizzate, Ellis aveva raccolto la palla con le mani e si era lanciato in una corsa sfrenata verso la linea di fondo campo avversaria, per poi schiacciarla oltre il confine.

Un gesto decisamente peculiare anche per una partita non "regolamentare" di calcio. Gli spettatori e gli altri giocatori sono rimasti così stupiti e impressionati da questa azione da decidere di imitarla. Insomma: in quell’anno si è cominciato a giocare anche un rugby non "standardizzato". Il gioco ha preso piede – o meglio, mano – ed è presto diventata una vera passione. La statua di bronzo di William Webb Ellis è ancora presente davanti alla scuola dove lo sport sarebbe appunto stato inventato.

Non esistendo ancora un regolamento preciso per il football, e riuscendo questo nuovo sport ad attirare così tante adesioni, nel 1863 avvenne una grande scissione nel mondo sportivo. I rappresentanti di un gruppo di club inglesi decisero di adottare le regole di Cambridge, mentre altri scelsero le Regole di Rugby, creando dunque lo sport che conosciamo oggi.

Il rugby è considerato uno sport elitario e amatoriale in molti paesi, ed era praticato originariamente solo dalle classi più agiate. Poi l’avvento del professionismo, negli anni novanta, ha cambiato un po’ le regole aprendo lo sport a tutti.

Negli ultimi anni la copertura mediatica sul rugby è diventata più significativa, e lentamente lo sport comincia a prendere piede anche in Italia, dove comunque il predominio assoluto è ancora del calcio.

Forse non sai…

Essendo uno sport di contatto spesso molto forte e intenso, e contrariamente a quanto si potrebbe immaginare guardando le ammucchiate di giocatori che se le danno "di santa ragione" sul campo, il rugby ha delle regole severissime. Questo sport critica aspramente i comportamenti antisportivi. Basta infatti una piccola infrazione delle regole per provocare infortuni anche molto gravi ai giocatori, compromettendo per sempre la loro carriera agonistica.

Un’altra cosa: la forma della palla da rugby merita una breve menzione. A quanto pare, nei primi tempi, la palla era più sferica di quella attuale. Nel 1860, poi, quando l’evoluzione del gioco fu verso il correre portando la palla invece di usare solo i piedi per il dribbling, assunse una forma decisamente ovale.