Nonostante siano piuttosto rari, gli attacchi di squalo scatenano sempre un grande interesse mediatico, al pari dei loro presunti avvistamenti nei mari a noi più vicini.
Per molte persone, del resto, questi famelici pesci rappresentano un autentico incubo, tale da non consentire di riuscirsi a godere a pieno l’esperienza di un bel bagno rilassante e rigenerante a largo, tra le acque incontaminate del mare.
Ma perché gli squali attaccano l’uomo (e in particolare i surfisti)? Conoscere la risposta a questa domanda può fornire un parziale sollievo a chi soffre di selacofobia, il nome tecnico che, derivando dal greco, sta a indicare proprio la paura degli squali.
Cosa c’è dietro l’attacco di uno squalo a un essere umano
Forse non tutti sanno che, nel mondo, esistono circa 500 specie diverse di squali, con dimensioni, forme, colori e disegni differenti. Nonostante questa grande varietà, però, è possibile fornire alcune indicazioni generali sul loro comportamento, in particolare in relazione all’essere umano.
Generalmente parlando, infatti, gli squali non mordono mai le persone per cattiveria o a causa del loro istinto predatore. Questi animali, del resto, non nascono mangiatori di esseri umani e questi ultimi non rientrano assolutamente nella loro dieta. La maggior parte degli attacchi di squali agli esseri umani, perciò, avviene sostanzialmente per errore.
Detto questo, è doveroso al contempo sottolineare che le caratteristiche fisiche degli squali rendono i loro morsi molto pericolosi per l’uomo. Le mascelle potenti e i denti affilati che caratterizzano questi predatori del mare, infatti, sono in grado di generare conseguenze anche molto gravi.
Le mandibole degli squali, del resto, sono le più forti di tutti gli esseri viventi. Esse, inoltre, sono dotate anche di un’altra caratteristica particolare che rende i morsi di questi famelici pesci ancor più temibili: a differenza della grande maggioranza degli altri animali esistenti sulla Terra, infatti, gli squali sono in grado di muovere sia la parte superiore che quella inferiore della mandibola. Noi esseri umani, per esempio, riusciamo a muovere solo la parte inferiore di essa.
Come detto, gli attacchi degli squali agli esseri umani non sono intenzionali e, anzi, sono perlopiù il risultato di un errore. Quando uno squalo morde una persona, il predatore capisce all’istante che quella carne non è tra le sue preferite e, di conseguenza, molla quasi immediatamente la presa sul malcapitato.
Perché gli squali attaccano i surfisti
Eppure, a giudicare dalla frequenza delle notizie che circolano nel circuito mediatico, i surfisti sembrano far particolarmente "gola" agli squali. Perché, quindi, si verificano diversi attacchi di squali ai danni dei surfisti? Anche a questa domanda c’è una risposta e la motivazione è semplice, ancorché curiosa: dal punto di vista di uno squalo, vista da sotto la superficie dell’acqua e quindi dal basso, la sagoma di un surfista intento a "cavalcare" le onde del mare può essere facilmente confusa con quella di una foca, che rappresenta la preda per eccellenza degli squali.
Anche in questo caso, pertanto, gli attacchi degli squali ai danni dei surfisti possono essere spiegati con la medesima risposta: sono il risultato di un errore.