Poesie di Natale più belle Fonte foto: 123RF
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Poesie di Natale: le più belle di sempre

Dall'italiano all'inglese, per adulti e bambini: ecco alcune delle poesie di Natale più belle di sempre

Luca Incoronato

Luca Incoronato

GIORNALISTA PUBBLICISTA E COPYWRITER

Giornalista pubblicista ed esperto Copywriter, amante della scrittura in tutti i suoi aspetti. Curioso per natura, adoro scoprire cose nuove e sperimentarle in prima persona. Non mi fermo mai alle apparenze, così come alla prima risposta, nel lavoro come nella vita.

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Per quanto il Natale sia una festività religiosa, l’atmosfera natalizia non conosce barriere e travolge un po’ tutti a partire da novembre di ogni anno. Ci si ritrova così al caldo delle proprie case, ascoltando la pioggia battere contro le finestre, vedendo i primi fiocchi di neve imbiancare le strade e i tetti, con il cuore pieno di gioia come quando si era bambini.

Sono proprio i più piccoli ad aiutarci a tenere viva questa sensazione di pura innocenza, che ci spinge a ricercare canzoni ormai cult, l’affetto dei propri cari, alcuni film che sappiano farci commuovere e, non di minore importanza, alcune splendide poesie di Natale.

Poesie di Natale della letteratura italiana

Il Natale è grande fonte d’ispirazione per i poeti. Grandi autori italiani hanno infatti dedicato dei componimenti a questo speciale periodo dell’anno. È frequente la ricerca a dicembre di testi di questo genere. Per tale motivo abbiamo scelto di offrire una raccolta interessante che possa rendere più facile l’individuazione della poesia di Natale giusta per i propri gusti.

Troverete di seguito differenti approcci a questo particolare tema. Non manca di certo l’approccio religioso di alcuni autori di spicco della nostra letteratura, così come quello folkloristico e umoristico.

Svariate le poesie di Gianni Rodari dedicate al Natale, come L’albero dei poveri, che rientra in realtà nel genere delle filastrocche e mira a far riflettere sui regali che troviamo pronti da scartare sotto l’albero, così come sul senso stesso di quest’ultimo:

(L’albero dei poveri, di Gianni Rodari)
Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.
Che strani fiori, che frutti buoni,
oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.

Il magico Natale vede invece il celebre autore immaginare le mirabolanti cose che metterebbe in atto se solo avesse tra le mani una bacchetta magica:

(Il magico Natale, di Gianni Rodari)
S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.

In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.

In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.

Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.

Dedicate a un pubblico più maturo, invece, le poesie di Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo, che vantano lo stesso titolo: Natale. La prima che proponiamo, di Ungaretti, ci offre l’immagine di un soldato in licenza durante la Prima Guerra Mondiale. Il suo animo è corrotto e ferito dagli orrori del conflitto, mentre tutt’intorno a lui c’è gente che ha solo voglia di festeggiare. Un contrasto evidente, indice anche di una società che mira a dimenticare gli orrori, lasciandoli spesso sulle spalle di pochi, il cui sacrificio vale la serenità altrui.

(Natale, di Giuseppe Ungaretti)
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

La seconda, di Quasimodo, pone in contrasto la pace immobile e immutabile del presepe e la costante inquietudine che attanaglia l’essere umano:

(Natale, di Salvatore Quasimodo)
Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?

Poesie di Natale per bambini

Se vi sono bambini a riempire di gioia il Natale in famiglia, non può mancare di certo la poesia da recitare in piedi sulla sedia. Abbiamo quindi raccolto due classici tra cui scegliere:

(Albero di Natale, di Luisa Nason)
Scende a fiocchi la candida neve
scende lenta, scende sì lieve.
Copre col suo bianco mantello
l’albero verde che sembra più bello.
Esso è tutto coperto di neve,
è tutto imbiancato,
è tutto coperto di neve,
a lei è tutto abbracciato
La buona novella
Splendete più belle
dolcissime stelle!
Sull’ali dorate
un angelo santo
ci porta Gesù.
E’ nuovo il suo canto:
"Sia pace quaggiù!".

(L’alberello di Natale, di E. dell’Orso
Un allegro alberello di Natale
si mette all’improvviso a camminare,
afferra con il ramo un valigione
e si dirige in fretta alla stazione.
Prende un biglietto per il Monte Bianco,
poi si sdraia in cuccetta perché è stanco,
i viaggiatori che gli son vicini
gli chiedono di spegnere i lumini.
Quando arriva in montagna l’alberello
scende dal treno con valigia e ombrello.
Deve trovare presto un posticino
sul Monte Bianco, accanto a un altro pino.
-Cos’hai fatto?- gli chiedono i fratelli.
-Chi ti ha abbandonato con tutti quei gioielli?-
-Sono stati i bambini a farmi festa,
mi hanno messo una corona in testa,
ma avevo tanta tanta nostalgia
e ho deciso di venire via.
Volevo i miei monti, le mie stelle,
le favole del vento, così belle,
volevo la vostra compagnia,
ed è per questo che son venuto via-.
-E ora,- gli chiedono gli amici
che di averlo vicino son felici,
-cosa farai con tutti quei lumini?-
-Farò luce, d’inverno, agli uccellini-.

Poesie di Natale in inglese

La tradizione inglese è ricca di poesie di Natale, alcune celebri e altre meno note. Proponiamo di seguito il testo originale e la sua traduzione:

(Little Tree, di E.E. Cummings)
little tree
little silent Christmas tree
you are so little
you are more like a flower
who found you in the green forest
and were you very sorry to come away?
see i will comfort you
because you smell so sweetly
i will kiss your cool bark
and hug you safe and tight
just as your mother would,
only don’t be afraid
look the spangles
that sleep all the year in a dark box
dreaming of being taken out and allowed to shine,
the balls the chains red and gold the fluffy threads,
put up your little arms
and i’ll give them all to you to hold
every finger shall have its ring
and there won’t be a single place dark or unhappy…

Traduzione di Piccolo Albero
piccolo albero
piccolo silenzioso albero di Natale
sei così piccolo
somigli più a un fiore
chi ti ha trovato nella foresta verde
ed eri triste nel dover venir via?
vedrai che ti consolerò
perché il tuo profumo è così dolce
bacerò la tua fresca corteccia
e ti abbraccerò stretto e al sicuro
come farebbe la tua mamma,
non essere spaventato
guarda le spugne
dormono tutto l’anno in una scatola al buio
sognando d’essere tirate fuori e brillare
i gomitoli le catenine rosse e dorate e i soffici fili,
alza le tue piccole braccia
e te li farò tenere tutti
ogni dito avrà un anello
e non vi sarà un solo posto al buio o infelice

(Christmas Bells, di Henry Wadsworth Longfellow)
I heard the bells on Christmas Day
Their old, familiar carols play,
And wild and sweet
The words repeat
Of peace on earth, good-will to men!

Traduzione di Campane di Natale
Sento le campane il giorno di Natale
Il loro vecchio, famigliare canto suonare,
E selvagge e dolci
Le parole si ripetono
Di pace in Terra e buona sorte agli uomini!

(Before the ice is in the pools, di Emily Dickinson)
Before the ice is in the pools
Before the skaters go,
Or any check at nightfall
Is tarnished by the snow

Before the fields have finished,
Before the Christmas tree,
Wonder upon wonder
Will arrive to me!

Traduzione di Prime che il ghiaccio sia nelle piscine
Prima che il ghiaccio sia nelle piscine
Prima che i pattinatori vadano via,
O che qualsiasi sguardo notturno
Sia offuscato dalla neve

Prima che i campi siano finiti,
Prima dell’albero di Natale
Meraviglia su meraviglia
Arriverà da me!

(Music on Christmas Morning, di Anne Brontë)
Music I love -¬ but never strain
Could kindle raptures so divine,
So grief assuage, so conquer pain,
And rouse this pensive heart of mine -¬
As that we hear on Christmas morn,
Upon the wintry breezes borne.

Though Darkness still her empire keep,
And hours must pass, ere morning break;
From troubled dreams, or slumbers deep,
That music kindly bids us wake:
It calls us, with an angel’s voice,
To wake, and worship, and rejoice;

Traduzione di Musica nella mattina di Natale
Musica che amo – ma che non ho mai sforzato
Potrebbe far divampare estasi così divine,
Così come placare la pena, vincere il dolore,
e risvegliare questo mio cuore pensoso
Come quella che ascoltiamo la mattina di Natale,
sulle brezze d’inverno

Anche se le tenebre mantengono il loro impero,
E le ore devono passare prima che giunga il mattino;
Da sogni agitati, o sonni profondi,
questa musica dolcemente ci invita a svegliarci:
Ci chiama, con voce d’angelo,
a svegliarci, adorare e gioire.