Ammutinamento all'orale della Maturità: i voti delle studentesse
Sono usciti i voti delle 3 studentesse protagoniste dell'ammutinamento all'orale della Maturità in un Liceo classico di Venezia: quanto hanno preso
Sono usciti i voti delle 3 studentesse del Liceo classico Foscarini di Venezia che hanno fatto scena muta all’orale della Maturità come gesto di “disobbedienza civile”. L’ammutinamento è stato messo in atto dalle ragazze per protestare contro la ‘strage’ di insufficienze (10 su 14 candidati) date dalla commissaria esterna nella prova di greco. Ecco quanto hanno preso.
- Quanto hanno preso le studentesse della protesta alla Maturità
- La vicenda: dalla raffica di insufficienze a greco alla protesta
- Le studentesse faranno ricorso?
Quanto hanno preso le studentesse della protesta alla Maturità
Alla fine le studentesse della III A del Liceo classico Foscarini di Venezia che hanno rinunciato all’orale della Maturità per protesta sono tutte passate, come si legge su ‘Il Gazzettino’. Le votazioni della classe, che ha già terminato i colloqui dell’esame di Stato, sono uscite nella serata del 27 giugno.
Non c’erano molti dubbi sull’esito, nonostante solo una delle 3 avesse raggiunto la sufficienza alla seconda prova, quella di greco, entrata nel mirino della polemica. Le 3 liceali, infatti, non rischiavano la bocciatura visto che, tra il credito scolastico e gli scritti, avevano comunque già maturato un punteggio sopra al 60, votazione minima per conseguire il diploma.
Ebbene, quanto hanno preso alla Maturità? Linda, la prima ad aver deciso di presentarsi all’orale senza però sostenerlo per protestare contro le numerose insufficienze ottenute dalla sua classe alla seconda prova di greco (ben 10 su 14), è uscita dal liceo con 71. Virginia e Lucrezia, le altre 2 studentesse coinvolte nell’ammutinamento, hanno raggiunto, rispettivamente, le votazioni di 65/100 e 67/100.
Tutte e 3 le giovani, all’orale, hanno ottenuto un punteggio di 4 su 20.
La vicenda: dalla raffica di insufficienze a greco alla protesta
Tutto è iniziato martedì 25 giugno, quando Linda si è presentata alla prova orale della Maturità ma ha spiegato che non si sarebbe sottoposta alle domande della commissione. La giovane ha rimesso i suoi pensieri ad una lettera, che ha letto una volta arrivata davanti agli insegnanti.
“Gentili professori – si legge nella lettera, riportata da ‘La Repubblica’ -, ho deciso che oggi non mi sottoporrò all’esame orale, non certo perché io ne abbia paura o perché non abbia studiato, ma perché non voglio accettare il vostro giudizio che non rispecchia il mio lavoro e perché non tollero la mancanza di rispetto nei miei confronti”.
Il “vostro giudizio” fa riferimento alla valutazione della prova di greco, dove la studentessa ha preso la sufficienza (6,5/10), “ma dalla correzione che ho fatto a casa con mia madre – ha spiegato -, che è laureata in greco antico, mi risultava di avere fatto un solo errore”. Per questo “non capisco come sia arrivata ad assegnarmi un punteggio tanto basso”. Non solo, il suo voto alla versione di greco è stato uno dei più alti della classe, in cui sono piovute una valanga di insufficienze, ben 10 su 14 maturandi.
La giovane, così come altri studenti, ha puntato il dito contro la commissaria esterna di greco, che a suo avviso sarebbe stata “ingiusta” nella valutazione del suo compito e di quelli dei suoi compagni. “La commissaria esterna di greco era entrata in conflitto con il nostro professore di latino qualche anno fa – ha spiegato -, e con noi si è rivelata ingiusta. Si è tenuta bassissima con i voti, mentre nell’altra classe ha assegnato punteggi decisamente più alti”.
Le studentesse faranno ricorso?
“L’esperienza dell’orale è stata traumatica – ha commentato Linda dopo il colloquio, come riportato da ‘Il Gazzettino’ – perché ho sempre immaginato che avrei fatto un orale che sarebbe stato un confronto con i professori sulle mie conoscenze e invece si è trasformato in un confronto su ciò che è giusto e sbagliato”.
“Il clima era teso – ha proseguito -, e dopo aver letto il mio discorso alcuni dei docenti sembravano seccati”. Nonostante tutto, “sono rimasta tranquilla esternamente, ma dentro di me mi si spezzava il cuore”.
La giovane ha poi precisato che “abbiamo fatto l’accesso agli atti, ma non siamo sicure di fare un ricorso, anche perché la procedura è abbastanza lunga e già il riscontro mediatico è utile”. E ha aggiunto: “Ho fatto tutto questo anche per mia sorella più piccola. Tra qualche anno farà anche lei la Maturità e non voglio che le capiti una vicenda simile”.