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Cellulari e studenti Fonte foto: iStock

Cellulari in classe e benessere studenti: la scoperta a sorpresa

Limitare l'uso dei cellulari in classe ha un effetto positivo sul benessere mentale degli studenti? La scoperta (a sorpresa) di una nuova ricerca

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Si sente spesso parlare degli effetti negativi dei dispositivi tecnologici sui giovani. Per questo, per esempio, l’Australia ha deciso di vietare l’uso dei social fino a 16 anni. In Italia il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha bandito smartphone e tablet dalle scuole fino alle medie, mentre in Parlamento sono state presentate delle proposte di legge simili a quella australiana. Nel frattempo alcuni istituti scolastici si sono dotati di provvedimenti interni per vietare l’utilizzo dei cellulari in classe, per esempio facendoli lasciare agli studenti in un armadietto prima dell’inizio delle lezioni. Ma queste politiche scolastiche hanno effettivamente dei riscontri positivi sul benessere mentale dei ragazzi? La scoperta (a sorpresa) di un nuovo studio.

Nuovo studio su cellulari a scuola e salute mentale degli studenti

Molti Paesi hanno introdotto delle norme per limitare l’uso dei cellulari nelle scuole per migliorare il benessere mentale ed il rendimento scolastico degli studenti. Un gruppo di ricercatori ha così deciso di analizzare l’impatto di queste politiche sulla salute degli adolescenti.

La ricerca, intitolata ‘Smart Schools‘ e pubblicata i 4 febbraio su The Lancet Regional Health – Europe, è partita da due dati di fatto:

  • nel Regno Unito i tassi di probabili disturbi mentali (principalmente ansia e depressione) per i ragazzi di età compresa tra gli 8 ed i 16 anni sono aumentati dal 12,5% nel 2017 al 20,3% nel 2023;
  • tra il 2017 ed il 2023 è aumentato costantemente il possesso e l’uso di smartphone e social media da parte degli adolescenti.

Lo studio è stato condotto su 1227 giovani tra i 12 ed i 15 anni di 30 scuole inglesi, alcune delle quali hanno adottato politiche restrittive sull’uso dei cellulari in classe (smartphone vietati durante le ore di lezione o per tutto il periodo di permanenza all’interno della scuola). Nelle scuole ‘permissive’, invece, i cellulari si potevano usare liberamente sempre o in determinati orari (come le pause pranzo) o in determinate zone (per esempio fuori dalle aule).

Ebbene, cosa è stato scoperto?

Tempo di utilizzo degli smartphone: cosa è emerso

Ovviamente, hanno sottolineato i ricercatori, gli studenti delle scuole ‘permissive’ hanno trascorso più tempo su smartphone e social rispetto a quelli degli istituti ‘restrittivi’ durante l’orario scolastico.

Ma, se si osserva l’uso del cellulare di entrambi i gruppi al di fuori della scuola, i risultati non cambiano: quasi tutti i partecipanti, a prescindere dall’istituto frequentato, hanno utilizzato i loro telefoni per più di 1,7 ore al giorno tra lunedì e venerdì e più di 2 ore al dì nel fine settimana.

Benessere studenti e uso dei cellulari: i risultati

Come si legge nello studio, “non c’era alcuna differenza significativa nel benessere mentale degli adolescenti tra gli alunni che frequentavano scuole che consentivano l’uso del telefono rispetto agli alunni che frequentavano scuole che ne limitavano l’uso“.

Tuttavia, sono state riscontrate delle “associazioni negative” tra l’aumento del tempo trascorso sui telefoni/social media e un minore benessere mentale (ansia e depressione in primis). Detto in altri termini, gli adolescenti che hanno ansia e depressione utilizzano maggiormente smartphone e social.

Inoltre, l’aumento del tempo trascorso su smartphone e social media è stato anche associato a un rendimento più scarso in inglese e matematica.

Il commento dei ricercatori

“Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le politiche scolastiche restrittive nella loro forma attuale non influenzano in modo significativo l’uso del telefono e dei social media né determinano risultati migliori per gli adolescenti in una serie di ambiti mentali, fisici e cognitivi”, hanno spiegato i ricercatori.

“Pertanto – hanno proseguito – questi risultati non forniscono prove a sostegno dell’uso di politiche che proibiscono l’uso del telefono durante la giornata scolastica nella loro forma attuale e indicano che questi provvedimenti richiedono un ulteriore sviluppo e collegamento con un contesto più ampio per consentire un approccio più completo alla riduzione dell’uso complessivo del telefono e dei social media da parte degli adolescenti, affrontando sia l’uso a scuola che fuori dalla scuola”.

Riassumendo: lo studio sottolinea che è importante che i giovani trascorrano minor tempo sui cellulari, ma il divieto di usare gli smartphone a scuola, come previsto da alcuni istituti inglesi, non ha effetti né sulle ore di utilizzo né sul benessere mentale degli studenti.