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Vincenzo Schettini Fonte foto: IPA

Stop ai cellulari in classe: il commento di prof Schettini

Dopo lo stop ai cellulari in classe, arriva il commento di Vincenzo Schettini, prof star del web e conduttore de 'La fisica dell'amore': cosa ha detto

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Dopo l’ufficialità dello stop ai cellulari in classe fino alle scuole medie varato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, è arrivato il commento di prof Schettini, l’insegnante star dei social e conduttore de ‘La fisica dell’amore’. Ecco cosa ha detto.

Cosa ha detto prof Schettini sullo stop ai cellulari in classe

Il provvedimento era stato annunciato al termine del G7 di Trieste, e il 10 luglio è arrivata l’ufficialità: il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato una circolare che vieta, dal prossimo anno scolastico, l’utilizzo del cellulare a qualsiasi scopo, anche didattico, nelle classi fino alle scuole medie.

“Non credo che si faccia buona didattica con un cellulare fino alle scuole medie”, ha spiegato il ministro, sottolineando che il divieto non riguarda l’uso di tablet o computer, che “devono essere però utilizzati sotto la guida del docente”.

La notizia ha aperto un dibattito, nel quale è intervenuto anche Vincenzo Schettini, il prof più famoso del web e conduttore della trasmissione Rai ‘La fisica dell’amore’, che ha detto la sua in un’intervista rilasciata a ‘Sky Tg24′.

“A scuola abbiamo fatto un guaio pazzesco con l’introduzione dei tablet e computer: è una distrazione continua”, ha affermato l’insegnante. Quindi, ha proseguito, “sentire il ministro dire che il cellulare viene vietato a scuola lascia il tempo che trova, anche se è condivisibile al massimo”.

E ha aggiunto: “Come ha detto sempre mio padre, ‘ci hanno dato questo coso in mano anni fa e non ci hanno dato il libretto delle istruzioni’. Abbiamo perso il controllo”. Infatti, “anche noi ci distraiamo tantissimo con il cellulare – ha puntualizzato -, anche i lavoratori si distraggono al lavoro, immaginate i ragazzi a scuola”.

Vincenzo Schettini ha anche criticato la decisione di imporre il divieto fino alla secondaria di primo grado: “Cellulare vietato fino alle scuole medie? Ma alle scuole superiori? Dove i ragazzi hanno il tablet che è una sala giochi. Ce lo siamo scordati?”, ha concluso.

Il commento del ministro Valditara

Oltre Vincenzo Schettini, sul nuovo provvedimento ‘Sky Tg24’ ha intervistato anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Il responsabile della scuola ha precisato che la decisione di vietare gli smartphone in classe fino alle medie è stata presa “dopo che diversi studi scientifici internazionali hanno accertato che l’abuso dei cellulari, soprattutto nei giovani, provoca una serie di conseguenze negative: difetti di memorizzazione, incide sulla capacità di concentrazione, sulla fantasia e creatività”.

“Rapporti di agenzie internazionali come Unesco ed Ocse hanno accertato queste conseguenze negative”, ha proseguito il ministro, ribadendo che “l”utilizzo dei cellulari incide sulle performance, sul rendimento dei ragazzi”.

Per questi motivi, ancora Valditara, “diversi paesi europei sono già su questa strada e ho deciso di vietarlo anche in Italia, anche a scopo didattico”. Restano “i tablet ed i computer, che possono essere utilizzati sotto la guida del docente. Il cellulare – ha concluso – credo sia opportuno non utilizzarlo nelle scuole primarie e medie”.

Valditara e la battaglia contro gli smartphone a scuola

Fin dal suo insediamento, il ministro Valditara ha iniziato la sua battaglia contro l’utilizzo del cellulare nelle scuole. Già il 20 dicembre 2022 aveva firmato una circolare per impedire l’uso degli smartphone in classe, partendo da una indagine conoscitiva della VII commissione del Senato che aveva sottolineato “gli effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico dei ragazzi”.

“La scuola deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini”, spiegava allora Valditara, aggiungendo che non erano state previste sanzioni per i trasgressori, appellandosi al “senso di responsabilità”.

Con la circolare del 20 dicembre 2022, inoltre, l’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici continuava ad essere “consentito, su autorizzazione del docente, e in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative, anche nell’ambito degli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e della ‘cittadinanza digitale’”. Stavolta, invece, il divieto è assoluto: no al cellulare “a qualsiasi scopo”, anche per uso didattico fino alle scuole secondarie di primo grado.