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"Studenti AIdioti": gli effetti dell'uso dell'IA a scuola
"L'Intelligenza artificiale ci sta già rendendo AIdioti", ha detto Giovanni Fenu: i consigli agli studenti per un uso corretto dell'IA a scuola
Studiare con l’Intelligenza artificiale porta con sé alcuni rischi. Ne ha parlato in un video anche Giovanni Fenu, content creator che nei suoi post dà consigli su come studiare più velocemente e migliorare l’apprendimento. “Il pericolo vero, reale concreto è di creare generazioni intere di AIdioti“, ha detto, sottolineando gli effetti negativi per gli studenti. Ecco come usare l’IA a scuola in modo efficace e produttivo.
Studiare con l’Intelligenza artificiale: i rischi
L’Intelligenza artificiale sta rivoluzionando le nostre vite. I suoi effetti sono già visibili nel mondo del lavoro, ma anche sulla scuola. Molti studenti utilizzano strumenti di IA per studiare ma anche per fare i compiti in classe o per passare i test, come è successo all’Università di Ferrara, dove un esame è stato annullato.
Secondo Giovanni Fenu l’Intelligenza artificiale “ci sta già rendendo AI-dioti”. L’influencer, seguito da 239mila follower su Instagram e da oltre 70mila persone su YouTube, è laureato in Psicologia e in Lingue, e da anni si occupa di metodi di apprendimento.
“Fai i compiti con l’Intelligenza artificiale?”, ha chiesto Fenu in un video pubblicato suo suo profilo Instagram, avvertendo: “L’IA sta iniziando a corrodere i cervelli“.
Il content creator ha citato una “ricerca terrificante dell’anno scorso” che ha mostrato che “chi usa l’Intelligenza artificiale per studiare prende buoni voti sul momento ma poi perde la capacità di ragionare in autonomia e i voti crollano all’improvviso quando non la può usare”.
Giovanni Fenu ha spiegato: “Se i compiti diventano un copia e incolla digitale, i ragazzi non imparano a valutare se le informazioni sono importanti, sbagliate o superficiali”. La conseguenza? “Pensiero critico distrutto“.
E ancora: “Se all’IA le facciamo fare riassunti, mappe e schemi e poi spiegare il testo perché ‘non lo capiamo’, tutti i testi diventano impossibili da capire”. Conseguenza? “Comprensione del testo distrutta. E no, non è come una calcolatrice. È probabile che la capacità di elaborazione e di ricordo dei testi si atrofizzi in poche settimane di uso”. Terza conseguenza? “Capacità di ricordare distrutta“.
Quindi, ha concluso Fenu, “cervelli blindati, perché lo sappiamo che il pericolo vero, reale concreto è di creare generazioni intere di AIdioti, automi digitali con le stampelle”.
Come usare l’IA a scuola: i consigli
Ma utilizzare l’Intelligenza artificiale per studiare può anche avere degli aspetti positivi. Giovanni Fenu ha spiegato quali sono gli usi che rischiano di far diventare gli studenti degli “AIdioti” e quelli che invece possono aiutare a migliorare l’apprendimento.
Secondo Fenu, gli strumenti di Intelligenza artificiale non andrebbero usati per:
- fare le sintesi dei testi:
- realizzare mappe e schemi;
- chiedere spiegazioni;
- spiegare il testo tramite metafore ed esempi.
Invece l’IA potrebbe essere d’aiuto durante lo studio per:
- svolgere delle ricerche in rete;
- trovare significati e traduzioni delle parole;
- chiederle di elencare delle domande di ripasso in vista di un compito in classe o un esame;
- chiederle di fornire delle domande per capire meglio l’argomento.
Giovanni Fenu ha consigliato di usare “solo strumenti come tutor-GPT o NotebookLM che fanno domande per guidarti nella tua comprensione senza darti mai risposta”.