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Bernini Fonte foto: ANSA

Test di Medicina 2025, Bernini: "Avviata la riforma". Le novità

In un question time alla Camera, la ministra Anna Maria Bernini ha spiegato che è stata avviata la riforma del test di Medicina 2025: tutte le novità

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Mentre sta scorrendo la graduatoria del test di Medicina 2024, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha spiegato alla Camera dei deputati che è stata avviata la riforma per il test di Medicina 2025. Ecco le novità.

La riforma del test di Medicina

La ministra Anna Maria Bernini ha risposto, durante un question time alla Camera, ad un’interrogazione della deputata Annamaria Petrarca (Forza Italia) sul prossimo test di Medicina. La responsabile dell’Università ha parlato di alcune delle novità che saranno messe in campo nel 2025 e che cambieranno l’accesso alle facoltà di Medicina per gli aspiranti camici bianchi.

“A fine luglio si è tenuta la seconda prova dei test di Medicina, che ha fatto seguito a quella di maggio, e da circa una settimana sono partite le assegnazioni e lo scorrimento delle graduatorie. Non era scontato – ha affermato Bernini -. Non era scontato che in pochissimo tempo riuscissimo a trovare una soluzione valida in sostituzione dei Tolc. Ce l’abbiamo fatta anche grazie al sistema universitario che ha risposto molto bene. Lo abbiamo fatto creando una banca dati aperta e pubblica proprio per evitare e annullare per sempre quel mercato parallelo della formazione opaca e nascosta che la banca dati chiusa aveva generato”.

“Fin dall’inizio del mandato – ha proseguito la ministra -, il governo ha avviato un lavoro di riforma per l’accesso programmato a Medicina”. Per farlo, ha specificato, “non abbiamo dato nulla per scontato e abbiamo individuato il fabbisogno reale delle strutture sanitarie”. Al tempo stesso, ha continuato, “abbiamo tenuto conto della capacità del sistema universitario di formare bravi professionisti, dando fondi per aumentare la disponibilità e i luoghi della formazione”.

Per la titolare del ministero dell’Università e della Ricerca “il nostro traguardo è quello di assicurare che gli studenti siano valorizzati non sulla base di test da lancio della monetina, ma sulla base di materie caratterizzanti“.

Come cambierà il test di Medicina

Dunque, come cambierà la prova di selezione per gli studenti di Medicina? Ci sarà “un periodo di studi comune ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, in Odontoiatria e in Medicina veterinaria, nonché agli altri corsi di studio di area biomedica, in cui gli studenti frequenteranno una serie di discipline qualificanti – ha spiegato la ministra -. Ciò consentirà loro di poter comunque reinvestire le conoscenze e le competenze acquisite in un altro percorso formativo contiguo, senza sprecare tempo e risorse”.

Si tratterà di “una selezione predittiva in grado di verificare oggi il possesso delle abilità che serviranno domani – ha chiarito Bernini – . Viene in gioco il diritto allo studio di quanti intendano investire le proprie energie, i propri talenti ed i propri sogni, anche grazie al sostegno delle famiglie, in un progetto di vita così formativo e prospettico”.

E ha concluso: “Non è possibile garantire a tutti un posto di lavoro, ma è nostro dovere assicurare a tutti coloro che ne siano capaci la possibilità di ottenerlo. E, nel caso dei futuri medici, abbiamo il dovere di formarli al massimo delle nostre possibilità”.

Ad aprile, in Senato il Comitato ristretto aveva adottato un testo base per rivoluzionare il test di Medicina, proponendo un sistema basato sull’iscrizione libera alle facoltà mediche per il primo semestre, e che posticipa la selezione al secondo. Come spiegato in quell’occasione dal presidente della commissione Istruzione di Palazzo Madama Roberto Marti, “in questo modo offriremo ai nostri ragazzi la possibilità di iscriversi liberamente alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, e di iniziare un percorso che gli permetterà di avere tempo e modo per orientarsi nel mondo universitario e di verificare anche la propria vocazione“.