Ci sono cose che sono incurabili così come ci sono eventi che non si possono risolvere: sono queste le due chiavi di lettura del proverbio “A mal mortale né medico né medicina vale”. Si tratta di un modo di dire antico apparso anche nell’incipit del “Giardino di Ricreatione”, raccolta di fine 1500 (1591) in cui Giovanni Florio, che è stato un linguista, traduttore, scrittore e lessicografo noto anche con il nome di John Florio, raccolse tantissimi proverbi italiani.
La spiegazione del proverbio
Il proverbio “A mal mortale né medico né medicina vale” si presta a una doppia interpretazione. Intanto va spiegato che il suo scopo è quello di far sapere alle persone che ci sono cose alle quali non si può porre rimedio. Una di queste è una malattia mortale: il proverbio nella sua interpretazione più letterale ci spiega che questi malanni sono incurabili e né i medici né le medicine possono fare qualcosa. Il detto inoltre vuole anche sottolineare che ci sono problemi per i quali non è possibile trovare una soluzione, quindi non si può fare nulla che non sia accettare questa cosa.
Altri proverbi con significato simile
Vi sono molti proverbi che parlano di morte e malattie proprio come fa “A mal mortale né medico né medicina vale”.
Un modo di dire simile al nostro è, ad esempio “Malattia lunga, morte sicura” che spiega che quando si sta male per molto tempo significa che ciò che si ha è incurabile. È ovviamente un detto che si riferisce al passato, quando stare male per molto tempo era fatale. Oggi le cose vanno diversamente.
“Medico vecchio e chirurgo giovane”, invece, ha un chiaro significato letterale. Spiega che un medico più anziano nel corso della carriera ha maturato una maggiore esperienza e per questo è in grado di effettuare meglio una diagnosi. Un chirurgo giovane, invece, ha la mano più ferma per operare al meglio e con maggiore sicurezza il paziente.
“È un gran medico chi conosce il suo male” è un modo di dire che trae le sue origine dal mondo della medicina. Nello specifico spiega che, come i dottori sono in grado di curare i mali dei propri pazienti, così le persone possono aiutare se stesse se conoscono ciò che le fa soffrire. Attraverso la conoscenza del proprio io interiore e delle fragilità, si riesce a porre rimedio ai propri problemi.
Significato
“A mal mortale né medico né medicina vale” è un proverbio con una doppia spiegazione. Da una parte ricorda alle persone che ci sono malattie per le quali non può fare nulla né la medicina e neppure il medico. Dall’altra si può leggere come l’impossibilità di porre rimedio ad alcuni eventi. In entrambi i casi vuole essere da avviso per le persone, affinché sappiano che ci sono cose per le quali non esiste alcun tipo di soluzione per quanto si possa provare a cercarla.
Origine
Non si conosce la genesi di questo proverbio, ma è sicuramente antica. Basti pensare che lo si ritrova nell’incipit del “Giardino di Ricreatione”, raccolta di fine 1500 (1591) in cui Giovanni Florio, lessicografo e linguista noto anche con il nome di John Florio, raccolse tantissimi proverbi italiani.