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Perché il giudice batte il martello?

Il giudice batte il martello al termine di una sentenza per un motivo ben preciso che deriva da alcune usanze legate alla massoneria.

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Nelle serie tv poliziesche e ambientate in tribunale capita spesso di vedere il giudice che batte il martello dopo aver pronunciato una sentenza. Si tratta di una particolarità di cui pochi conoscono l’origine, soprattutto perché in Italia il martello non viene utilizzato. Questa usanza infatti è esclusivamente americana e ha un forte legame con le logge massoniche.

Perché il giudice batte il martello

Il martello di legno che viene battuto dal giudice al termine di una sentenza è uno strumento affascinante e particolare che trae origine dai rituali messi in atto durante le riunioni delle logge massoniche. La massoneria è un’associazione su base di fratellanza e iniziatica diffusa in moltissimi paesi nel mondo. Secondo gli studiosi sarebbe nata nel 1717 a Londra come unione di varie associazioni denominate logge. Il nome deriva dal termine francese "maçon" che significa "muratore". Legata alla storia delle Corporazioni di liberi muratori nel Medioevo, la massoneria assunse come suoi simboli proprio gli strumenti del mestiere, ossia il martello, la livella, il regolo, il compasso e la squadra.

Secondo lo studioso Stephen C. O’Neill, esperto del tema, nei rituali delle logge veniva utilizzato spesso il martelletto (chiamato gavel in inglese) che veniva sfruttato dagli scalpellini per assottigliare e incuneare i blocchi di pietra. Con il tempo questo strumento divenne un simbolo di potere a indicare chi dirigeva e guidava un’impresa. In seguito il martelletto finì fra le mani del maestro dell’adunanza che aveva il compito di aprire e chiudere le riunioni delle logge massoniche. Lo strumento, che simboleggiava l’autorità, si diffuse poi in altri ambiti e venne assunto anche da esponenti della rivoluzione americana come George Washington e Benjamin Franklin. Oggi nelle aule di tribunale statunitensi il martello identifica la forza del giudice che ha l’ultima parola su ogni decisione, mettendo a disposizione degli altri la sua conoscenza legale e la sua saggezza. In Italia invece non viene usato in aula: per imporre la sua voce il giudice non batte il martello nè all’inizio della sessione nè dopo la sentenza.

I simboli della massoneria

Il martelletto, divenuto poi di uso comune nelle aule dei tribunali americani, non è l’unico simbolo della massoneria. Presenti su dipinti famosi, monumenti ed edifici moderni: gli elementi che caratterizzano le logge massoniche sono ovunque solo che pochi di noi li conoscono. L’occhio della Provvidenza, chiamato anche Occhio Massonico e Occhio che vede tutto, è un fra i simboli più famosi della massoneria, presente sui dollari americani insieme alla scritta: "Annuit cœptis – Novus Ordo Seclorum" , ossia "Dio favorisce le nostre imprese – Il Nuovo Ordine dei secoli". Venne introdotto nel 1797 e indica l’occhio di Dio. Il suo scopo è quello di ricordare ai massoni che le loro azioni sono sempre controllate dall’alto. Troviamo poi la lettera G che per gli studiosi indicherebbe. "Dio" (God), "Grande Architetto" (Great Architect) oppure "Geometria" (Conoscenza dei misteri spirituali). Nella lista anche la squadra e il compasso, oltre all’ancora che rappresenta la tranquillità di fronte alla tempesta e la speranza che deve guidare sempre i massoni in tutto ciò che fanno.