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Perché la Jeep si chiama così?

Perché la Jeep si chiama così? Le origini e la nascita del nome di un'auto simbolo di avventura e libertà.

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Jeep è un marchio mondiale che incarna nell’immaginario collettivo i valori di libertà e avventura con le sue auto dallo stile unico e inconfondibile. Ma qual sono la storia e le origini di questa auto che ha segnato un’epoca?

La storia della jeep

Nella storia dei fuoristrada e nell’evoluzione dei modelli off-road, la Jeep rappresenta un esempio unico, non è un caso che quando si parla di 4X4 il primo marchio che si associa è la Jeep, un emblema che meglio di altri rappresenta una filosofia di vita e lo spirito di avventura. La Jeep come la conosciamo oggi nasce ufficialmente all’inizio della Seconda Guerra Mondiale quando l’esercito statunitense manifestò la necessità di avere un autoveicolo di piccole dimensioni a trazione integrale da poter utilizzare su terreni impervi. Ma anche dotato di una meccanica adatta per essere sfruttato come mezzo da ricognizione. Alla gara d’appalto furono invitati un centinaio di aziende costruttrici chiedendogli di ideare e progettare un veicolo a trazione integrale con caratteristiche di manovrabilità e usabilità.

Solo tre aziende risposero al bando: la Willys, la American Bantam e la Ford. Fu decretata vincitrice la Willys, avendo presentato l’offerta più vantaggiosa e il migliore prototipo (la Willys MB era più potente e più economica delle altre), ma data la necessità dell’esercito di avere almeno 1.500 esemplari, fu richiamata anche la Ford che ne costruì una versione identica su licenza.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1944, gli Alleati, preso atto del valore della Jeep, consentirono alla Willys di produrre una Jeep per impiego civile, la CJ -2A GP dove l’acronimo GP stava per "general purpose", ovvero utilizzabile per impieghi multipli e la sigla CJ per Civilian Jeep. La CJ -2A entrò in commercio nel 1945, differenziandosi dalla versione militare per i fari più grandi, per l’ampio portellone posteriore, la ruota di scorta montata lateralmente (e non posteriormente) e il serbatoio esterno. Nel 1949 nacque la Jeep Station Wagon, una variante familiare a sette posti, dotata di trazione integrale.

Negli anni a seguire la Willys venne venduta alla Kaiser Motors che nel 1955 lanciò un modello innovativo, la Jeep CJ-5 caratterizzata da un design moderno per arrivare poi alla Wagoneer del 1962. Forse il primo modello che si avvicina ai moderni SUV con finiture di pregio, dotati di cambio automatico e sospensioni anteriori a ruote indipendenti.

Nel 1970 ancora un cambio di proprietà: la Kaiser-Jeep venne acquistata dalla AMC – American Motors Corporation che avviò un processo di miglioramento tecnologico dei modelli con il cambio automatico e la trazione integrale permanente fino alla produzione della Cherokee XJ, un SUV compatto dotato di motori Renault e della Wrangler. In seguito arrivò l’era Chrysler nel corso della quale la Jeep ampliò la propria gamma con il Grand Cherokee, concorrente della Range Rover. Fino alla fusione nel
1998 del colosso americano con il gruppo Daimler che consentì di adottare motorizzazioni e componenti Mercedes. Nel 2009 il destino di questo mezzo cambiò nuovamente: Chrysler viene acquistata dal gruppo Fiat, avviando le sinergie tra il colosso torinese e la Jeep con la produzione di una serie di modelli di gamma di assoluto valore.

Perché la Jeep si chiama così

L’originale nome Jeep deriva dalla sigla GP, acronimo di "general purpose", ovvero "per tutti gli usi". Ci sono però altre curiose teorie che circolano riguardo il termine. La più accreditata narra che il nome Jeep sia legato al fumettista E.C. Segar che nel 1935 introdusse nel suo fumetto Braccio di ferro (in inglese Popeye) un personaggio curioso: Eugene the Jeep. Le truppe, che adoravano il personaggio del fumetto, decise così di battezzare la nuova auto con il termine Jeep.