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Sanremo 2025 Fonte foto: IPA

Testi di Sanremo 2025 a lezione di italiano: le parole più usate

A lezione di italiano con i testi delle canzoni del Festival di Sanremo 2025: ecco quali sono le parole più usate, dai nomi comuni agli avverbi

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Quale sono i nomi, i verbi e gli avverbi più utilizzati nei testi delle canzoni del Festival di Sanremo 2025? Facendo l’analisi grammaticale dei brani, come nel caso di una lezione di italiano, emergono un sacco di cose interessanti. Ecco tutte le parole e il giudizio del linguista.

Le parole più ricorrenti nelle canzoni di Sanremo 2025

Sono stati resi noti i testi delle canzoni che i 29 big presenteranno sul palco del Festival di Sanremo 2025. In totale, sono 1.813 le parole diverse utilizzate dai cantanti in gara. “Non molte per una lingua come l’italiano che dispone di circa 2 milioni di parole“, fa notare l’Adnkronos, che ha effettuato l’analisi grammaticale dei componimenti. E infatti, se in 29 brani il numero complessivo di parole ammonta a 9.505, ognuna è ripetuta in media oltre le 5 volte.

I nomi comuni più citati sono:

  • amore (usato ben 47 volte);
  • occhi (37 volte);
  • vita (36);
  • cuoricini (28 volte ma tutte nell’omonimo brano dei Coma_Cose);
  • battito (18 volte grazie all’omonimo brano di Fedez, ma è presente anche in ‘Viva la vita’ di Francesco Gabbani);
  • cuore (16 volte);
  • paura (16 volte);
  • film (13 volte);
  • mare (12 volte);
  • gente (12);
  • bacio (12);
  • decrescendo (12 volte, tutte nel brano di Rkomi ‘Il ritmo delle cose’);
  • guerra (usato 6 volte ma quasi sempre in modo metaforico nei brani di Fedez, Rocco Hunt e Massimo Ranieri).

Nei testi di Sanremo 2025 troviamo anche le parole ‘scuola’ e ‘università’, la prima citata una volta, la seconda due.

Qual è il verbo più presente nei testi di Sanremo 2025

Ma passiamo ai verbi. Dopo il verbo ‘essere‘, è ‘chiamare‘ (nelle sue declinazioni) ad essere il più presente nei testi di Sanremo 2025. Grazie anche, e soprattutto, alle numerose ripetizioni che si incontrano nel brano ‘Chiami io chiami tu’ di Gaia. Qui ‘chiamo’ è presente 28 volte, così come ‘chiami’, per un totale di 56.

Dopo ‘chiamare’ ci sono ‘fare‘ e ‘volere‘. Il verbo ‘avere‘ è solo al quinto posto.

Testi Sanremo 2025: gli avverbi più utilizzati

E per quanto riguarda gli avverbi? C’è da dire che l’uso degli avverbi ‘negativi’ supera di gran lunga l’utilizzo di quelli ‘positivi’. Ebbene:

  • ‘mai’ è più usato di ‘sempre’ (rispettivamente 40 e 26 volte);
  • ‘niente’ compare più spesso di ‘tutto’ (27 e 24 volte);
  • ‘male’ è molto più utilizzato di ‘bene’ (24 e 9 volte);
  • ‘solo’ vince su ‘insieme’ (la parola ‘solo’ si ripete 53 volte ma nella doppia accezione di avverbio e aggettivo, mentre ‘insieme’ 12 volte).

La Crusca stronca i testi di Sanremo 2025

A dare un giudizio in merito è stato il linguista Lorenzo Coveri, accademico della Crusca, che ormai da anni valuta i testi delle canzoni in gara a Sanremo.

Per l’edizione 2025, l’esperto ha parlato di “canzoni piatte” che usano un “linguaggio familiare popolare e colloquiale“. Coveri, intervistato dal Corriere della Sera, ha riscontrato una certa “omogeneità” nei brani di Sanremo 2025 “forse per colpa del fatto che anche quest’anno ci sono sempre gli stessi 11 autori per due terzi dei brani”. Un’omogeneità che però costa cara ai brani in gara secondo il giudizio della Crusca, portando ad “un appiattimento generale”.

Nel complesso, ha proseguito il linguista, quello di quest’anno “è un festival a zero tasso rock. E con una quota limitatissima di cantautori: solo Brunori Sas e Lucio Corsi. Poi abbiamo dei rapper che si adeguano al tono medio e mainstream della kermesse, per niente trasgressivi: il famigerato Tony Effe canta una stornellata che non fa male a nessuno”.

“Tutto il resto, l’80% delle canzoni, viaggia su un linguaggio familiare popolare e colloquiale, ormai lontano dal vecchio stile della canzonetta. Emergono solo 3-4 casi in questo panorama medio-piatto”, ha concluso Lorenzo Coveri (i voti e le pagelle del linguista li potete leggerli qui).