“Donna iraconda, mare senza sponda” è un proverbio diffuso nelle coste del Nord e del Centro Italia, in particolare in Toscana, in Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove i locali conoscono bene la furia del Tirreno e dell’Adriatico e i forti venti di tempesta. Si tratta, come nel caso di altri frasi della saggezza popolare, di un detto che associa alla donna una particolare caratteristica, perpretando falsi miti sulle differenze di genere, e descrivendola con termini esagerati. Gli antichi, infatti, consideravano la donna generalmente meno controllata e moderata dell’uomo.
Il significato del proverbio
Come è facilmente intuibile, e come nel caso di molti proverbi della tradizione marinaresca, l’imprevedibilità di un comportamento umano viene paragonata alla furia del mare. Così una donna arrabbiata diventa, nell’immaginario popolare, più incontenibile dell’oceano senza una riva. Come le onde, i gesti di una donna infuriata non posso essere trattenuti o previsti.
Altri significati del proverbio
Per capire appieno questo detto popolare, che si è diffuso in particolare sulle aree costiere del nostro Paese, dobbiamo capire il rapporto che gli antichi avevano con il mare. L’acqua era fonte di vita, grazie alla apparentemente infinità disponibilità di pesce e risorse, e dava possibilità di connettere terre lontane, ma era anche un nemico dal quale guardarsi bene.
In passato era più difficile prevedere i cambiamenti meteorologici. Nonostante i nostri avi fossero abili navigatori, infatti, le tempeste spesso li sorprendevano mentre erano in viaggio. Così il mare era percepito come una divinità volubile e pronta ad arrabbiarsi improvvisamente. Mostrava prima il suo lato materno e accogliente, per poi, nel giro di poco tempo, cambiare volto per punire i navigatori che lo avevano in qualche modo offeso.
E così la donna, nella tradizone figura preposta alla cura del marito, della prole e della casa, cambiando umore scatena la sua furia cieca con una forza incontrollabile. Imprevedibile come il mare in tempesta e le sue onde, che da docile culla della vita diventano entità distruttrici. Per la saggezza popolare meglio dunque non fare mai arrabbiare una donna.
Altri proverbi simili
“Donna iraconda, mare senza sponda” non è l’unico proverbio sulla donna e le sue presunte caratteristiche. Ci sono centinaia di detti popolari che attribuiscono al genere femminile tratti caratteriali e abilità che oggi appaiono come forzature anacronistiche, ma che fanno parte del nostro retaggio culturale, nel bene e nel male.
E così “Chi dice donna dice danno“. Ma, con un’accezione più positiva, gli antichi dicevano anche che “La donna per piccola che sia, vince il diavolo in furberia“. Minuta rispetto all’uomo, forse sì, ma dotata di grande intelletto, benché in questo detto l’intelligenza sia associata alla figura negativa del demonio.
Il mare è invece spesso sinonimo di grandezza e di imprevedibilità. Il consiglio degli antichi è quello di non lasciare mai la sicurezza della propria casa per una vita sull’acqua: “Loda il mare e tieni la terra“. E attenzione a un corretto rapporto con la natura, che con la sua forza può danneggiare le attività umane. Come dice un altro detto, infatti, “L’acqua e il fuoco sono buoni servitori, ma cattivi padroni“.
Significato
Una donna arrabbiata è incontenibile come il mare agitato senza la riva a fermarlo, e le sue azioni sono imprevedibili come le onde anomale. Meglio dunque evitare di farla infuriare, perché non sarà possibile, o comunque sarà davvero difficile, contenere i danni della sua ira.
Origine
Non è chiara l'origine di questo detto, che sappiamo essere diffuso particolarmente nelle aree costiere del Nord Italia, ed è ascrivibile alla tradizione marinaresca. "Donna iraconda, mare senza sponda" è comunque diffuso in tutto il Paese, con alcune variazioni regionali, e spesso nella sua forma dialettale o linguistica locale.
Varianti
- Veneto: Dona iraconda, mar senza sponda