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Perché i ghiacciai si muovono?

Perché i ghiacciai si muovono? Cosa causa il loro movimento e come avviene.

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Anche se all’apparenza sembrano immobili, i ghiacciai si muovono a causa di numerosi fattori legati in particolare alla forza di gravità e alla plasticità del ghiaccio in grado di agire in modo combinato.

Il movimento dei ghiacciai

La forza di gravità agisce nel movimento dei ghiacciai locali con bacini di ablazione dotati di forte pendenza. Più lo spesso della massa glaciale e la pendenza del terreno saranno ampi, maggiore sarà l’azione della forza di gravità. La velocità delle lingue glaciali in questi casi risulta massima al centro e sulla superficie e minima nell’area del substrato roccioso e ai lati. Lo spostamento in questo caso è pari a 2-3 centimetri al giorno. Numerosi studi hanno dimostrato che i ghiacciai alternano periodi in cui presentano spostamenti rapidi ad altri in cui sono più lenti.

Nel suo movimento verso il basso provocato dalla forza di gravità, il ghiacciaio può subire delle frantumazioni quando incontra delle asperità pronunciate. In questo caso si originano dei crepacci, baratri che possono avere profondità che arrivano anche a 40 metri. In base alla loro ubicazione e direzione, i crepacci possono essere marginali o trasversali. Molte volte tendono a incrociarsi, creando dei sistemi di fratture che dividono in blocchi il ghiaccio, prendendo il nome di seracchi.

Cos’è lo scioglimento dei ghiacciai

Lo scioglimento dei ghiacciai è un tema di cui si parla molto nell’ultimo periodo fra mostre fotografiche e campagne per la sensibilizzazione. D’altronde questo argomento è al centro dei dibattiti riguardanti il cambiamento climatico. Negli ultimi vent’anni la fusione dei ghiacciai ha subito una accelerazione in tutto il mondo e sono state persi ben 267 miliardi di tonnellate di ghiaccio in un solo anno. Dati che hanno creato un grande allarme fra gli studiosi secondo cui la situazione è ormai irreversibile.

Lo scioglimento dei ghiacciai è provocato dal progressivo aumento delle temperature che viene causato dal cambiamento climatico. Quest’ultimo è una conseguenza diretta delle attività umane che causano emissioni di gas effetto serra e di CO2 nell’atmosfera. Dietro questo fenomeno si nascondono anche le piogge acide, causate dall’uso di combustibili fossili, la deforestazione intensiva e l’espansione urbana.

Le conseguenze dello scioglimento dei ghiacciai

Fra le conseguenze dirette dello scioglimento dei ghiacciai vi è l’aumento del livello degli oceani. Uno studio realizzato dall’Università di Tolosa, ad esempio, ha stimato come questo fenomeno sia riuscito a provocare un innalzamento globale del livello dei mari di 35 millimetri. Tutto ciò si riflette direttamente sull’uomo: numerose ricerche hanno evidenziato come per ogni centimetro di innalzamento dei mari, un milione di persone corrano il rischio di dover abbandonare le città costiere, portando allo spopolamento di intere regioni. "L’India e la Cina stanno esaurendo le fonti sotterranee e fanno affidamento sull’acqua dei fiumi, che proviene dai ghiacciai durante i periodi di siccità – si legge su Nature -. Questo andrà bene per alcuni decenni, perché i ghiacciai continueranno a sciogliersi e forniranno più acqua ai fiumi. Ma dopodiché la situazione potrebbe peggiorare. Se non pianifichiamo in anticipo, i più vulnerabili potrebbero rimanere senza acqua e cibo". A questo si aggiunge una riduzione delle biodiversità provocate dal mutamento dell’habitat di numerose specie terrestri e marine. Modificando le caratteristiche del luogo in cui vive un animale infatti si riduce il rischio di adattamento, esponendo la specie al rischio di scomparire.