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Ghali Fonte foto: ANSA

Che scuola ha fatto Ghali: la rivelazione sulla sua Maturità

In una lunga intervista il rapper Ghali ha raccontato del suo rapporto con lo studio: che scuola ha fatto e la rivelazione sul suo esame di Maturità

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

È uno dei più interessanti cantautori italiani degli ultimi anni. Le sue canzoni sono denunce in grado di diventare hit e scalare le classifiche. Stiamo parlando di Ghali. Che scuola ha fatto e la rivelazione sul suo esame di Maturità.

Ghali, la scuola e la musica

Ghali Amdouni, nato a Milano da genitori tunisini il 21 maggio 1993, si è raccontato in una lunga intervista a ‘La Repubblica’ dove, tra le altre cose ha parlato del suo percorso scolastico e di un aneddoto legato all’esame di Maturità.

Quella di Ghali non è stata un’infanzia facile, segnata dall’assenza del padre, dalla povertà e da episodi di discriminazione per le sue origini tunisine. Su suo padre ha rivelato: “Mio padre finì in carcere la prima volta quando avevo 2 anni. La seconda lo arrestarono il mio primo giorno di scuola”. Le forze dell’ordine “suonarono alle 4 del mattino e lo portarono a San Vittore”, ha affermato. Per questo arrivò “in gran ritardo” al suo primo giorno di scuola.

La sua vena artistica è emersa in tenera età, quando Ghali frequentava ancora la scuola primaria all’’Istituto Iqbal Masih di Milano. La sua prima canzone l’ha scritta “in quinta elementare – ha dichiarato -. Durante la ricreazione le maestre ci facevano fare delle gare di free style, che ci cantavamo l’uno contro l’altro”. È lì che ha capito “che la musica è la mia casa”, un mezzo per “fare colpo sugli altri, essere il più bravo. E agli altri piaceva, si divertivano”, ha proseguito il cantautore.

Che la musica fosse la sua vocazione, lo ha ituito “presto. Tornavo a casa e scrivevo, e poi registravo sul pc. Ero figlio unico, facevo una cosa che mi teneva compagnia”. Per Ghali la musica è sempre stata “una leva per il riscatto sociale”.

Che scuola ha fatto Ghali e l’aneddoto sull’esame di Maturità

Durante l’intervista, Ghali ha spiegato che alle superiori ha frequentato prima il “grafico pubblicitario, poi decoratore d’interni, da privatista, col recupero corsi”. Il rapper ha poi raccontato che ha la licenza media e non ha preso il diploma. Perché? All’esame di Stato si è presentato solo agli scritti. “Alla Maturità – ha affermato – ho fatto solo lo scritto, il giorno dell’orale avevo un concerto” e non si è presentato.

“Non ho nemmeno la patente – ha aggiunto Ghali -. Preferisco imparare a leggere e scrivere l’arabo” perché “come tutti gli arabi di seconda generazione, non lo so né leggere né scrivere”.

Il post di Ghali sulla scuola

Il 14 settembre 2015, primo giorno di scuola in Lombardia, Ghali aveva scritto un lungo post su Facebook in cui aveva sottolineato il suo rapporto complicato con la scuola e con gli insegnanti.

“Sono stufo di pentirmi di non aver finito la scuola e di pensare che non avevo voglia di studiare – queste le sue parole -. Tutti abbiamo voglia di imparare e di scoprire cose nuove”.

“Alcuni insegnanti pensavano di indirizzarci e darci una mano, ma in realtà mi avevano solo scombussolato e traumatizzato – aveva proseguito -. Mi mandarono in un istituto tecnico professionale, era l’ultima spiaggia per tanti ragazzi. Dentro non c’era niente di interessante”.

A scuola, aveva continuato Ghali, “era tutto noioso e non riuscivo a starmene seduto. Hanno sempre cercato di insegnarmi le cose facendomi studiare da pagina 10 a pagina 40, senza mai chiedermi cosa ne penso, senza mai farmi dire la mia, senza mai chiedermi cosa m’incuriosiva”. A scuola, ancora il rapper, “non guardavamo mai il mondo con i suoi veri colori e tutte le sue sfaccettature, ma guardavamo e imparavamo un mondo che ci volevano imporre”.

La scuola gli piaceva “per il ritmo che dà alle giornate, per la preparazione al mondo del lavoro, per il fatto che si è tutti concentrati verso una voce sola, alcuni prof lasciano il segno, amicizie, esperienze eccetera”. Insomma, la scuola “è importante per superare una certa fase dell’adolescenza” ma “penso che la base di tutto, cioè l’istruzione, sia scarsa e noiosa”.

Dopo di che, Ghali aveva augurato buona fortuna agli studenti: “Cercate sui libri e su internet ciò che vi incuriosisce, viaggiate, non smettete di esplorare e non lasciate che nessuno lo ve lo impedisca. Vi auguro un buon nuovo anno scolastico“.