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Paolo Crepet Fonte foto: IPA

Paolo Crepet e la violenza tra giovani: 5 consigli e un appello

Il fenomeno della violenza tra i giovani secondo Paolo Crepet: l'appello dello psichiatra e i suoi 5 consigli per i genitori degli adolescenti

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Di fronte ai numerosi episodi di violenza che vedono protagonisti i giovani, lo psichiatra Paolo Crepet ha lanciato il suo appello alle famiglie, dando 5 consigli da mettere in pratica con i propri figli per cercare di invertire la rotta.

Adolescenti e genitori di oggi secondo Crepet

“Sono anni che è in atto un cambiamento epocale che vede i giovanissimi condurre una vita da adulti con l’avallo di genitori che tutto concedono e che nulla vietano. Non meravigliamoci dei risultati, diciamo che si tratta di un disastro che si poteva ampiamente prevedere“. A parlare è lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, che in un’intervista a ‘bimbisaniebelli.it’ è intervenuto sul tema della violenza tra i giovani. Un’emergenza, secondo l’esperto, visti i numerosi casi di cronaca nera che si leggono sulle pagine dei giornali.

Gli adolescenti di oggi “stanno in discoteca fino all’alba, bevono alcolici, fumano, fanno sesso e non di rado usano droghe“. E, secondo, lo psichiatra a permetterlo sono proprio i genitori: “Nessuno impone regole, mette paletti. I 40enni, che sono i padri e le madri degli adolescenti di oggi, sono convinti che farlo sarebbe sbagliato. Nei casi migliori credono che sarebbe giusto dare confini, ma non sanno come farlo”.

Il problema, ancora il sociologo, è che “li abbiamo adultizzati, permettendo loro di concedersi ogni tipo di trasgressione”.

I prof e la scuola oggi

Anche il ruolo della scuola e degli insegnanti si è progressivamente indebolito, anche a causa di “genitori agguerriti che scendono in campo contro i professori che tentano di correggere gli atteggiamenti dei giovanissimi bulli, non ammettendo mancanze nei figli considerati perfetti”. Per questo i docenti “gettano in fretta la spugna”.

“Ci troviamo di fronte a una generazione di genitori spiazzati – ha spiegato Crepet -, che sostengono i figli nel loro desiderio di schivare ogni fatica, che rifiutano l’eventualità che i figli prendano un voto basso, che si sostituiscono ai figli nella soluzione di ogni loro problema”.

I giovani e la tecnologia per Paolo Crepet

Secondo Crepet, alla base di questi cambiamenti nella popolazione giovane c’è anche la tecnologia, che ha definito “la grande moltiplicatrice di azioni di una violenza di cui è difficile capacitarsi”. Nei videogiochi “gli eroi sono quelli che avanzano lasciando alle spalle rovina e distruzione”. Per quanto riguarda i social, questi “isolano i ragazzi completamente“. Gli adolescenti di oggi “sono ‘connessi’, eppure non hanno più il prezioso gruppo dei pari con cui confrontarsi, a cui appoggiarsi, con cui confidarsi”.

I 5 consigli di Crepet sull’educazione dei giovani

Questa situazione può essere ribaltata? Per Paolo Crepet è possibile, anche se il processo è difficile e necessita di una profonda dedizione, in primis da parte delle famiglie. Ecco i 5 consigli dell’esperto che, a suo avviso, potrebbero cambiare la situazione in meglio se tutti i genitori decidessero di seguirli.

  1. Regolamentare l’uso della tecnologia, evitando che i ragazzi stiano tutto il giorno davanti allo smartphone, offrendo delle alternative di socializzazione, come invitare compagni a casa per studiare o amici per passare insieme il pomeriggio.
  2. Evitare che gli adolescenti escano fino a notte inoltrata, frequentando ambienti non adatti alla loro età.
  3. Ristabilire ruoli chiari all’interno della famiglia.
  4. Ascoltare i figli, dare attenzione al loro umore, alle loro necessità e ai loro comportamenti, cercando di cogliere i loro disagi.
  5. Acquisire autorevolezza agli occhi dei ragazzi. Questo non significa essere autoritari, ma conquistare la loro fiducia ascoltandoli e dando il buon esempio.

L’appello dello psichiatra

Da qui l’appello dello psichiatra a famiglie ed educatori perché si impegnino a ridare agli adolescenti una vita a misura della loro età, mettendo delle regole, ma allo stesso tempo offrendo ascolto e sostegno. “La mela non cade mai troppo lontano dall’albero nel male, certo, ma per fortuna anche nel bene”, ha concluso Paolo Crepet.