Qual è la funzione dei pallini in rilievo sul pallone da basket? Perché, a differenza di quelli per il calcio, questi palloni hanno una superficie così "rugosa"?
Quello che non sapevi sul pallone da basket
Stando a quanto riportato dal regolamento ufficiale della Federazione Italiana Pallacanestro, il pallone da gioco deve rispettare alcune caratteristiche specifiche per poter essere ammissibile alle gare dei vari campionati. Esso deve essere rigorosamente arancione, realizzato in cuoio, gomma o altri materiali sintetici. La sua struttura dev’essere divisa in otto parti da piccole scanalature nere ricurve. Anche la pressione dell’aria al suo interno è fattore importante di selezione, e sia i giocatori che gli arbitri sono molto severi in materia di requisiti che un pallone deve rispettare per poter essere utilizzato in gara.
Perché i pallini, allora?
A differenza del pallone da calcio, che viene calciato, il pallone da pallacanestro dev’essere afferrato con le mani, che spesso e volentieri tendono ad essere molto sudate. La ruvidità della superficie del pallone lo rende più facile da afferrare anche con le mani "scivolose" di sudore. Insomma: la motivazione dietro questa particolarità è molto pratica e facilmente comprensibile.
Le palle da basket differiscono sulla base dell’attività che viene praticata: alcune vengono per esempio utilizzate in palestra, mentre altre svolgono le loro funzioni all’aperto. Dalla stagione 2004-2005, la FIBA (International Basketball Federation) ha adottato un pallone disegnato da Giugiaro, designer italiano, con delle strisce chiare accanto al classico arancione. Obiettivo era quello di rendere più visibile la palla, sia ai giocatori che al pubblico sugli spalti.
La storia della pallacanestro
La pallacanestro è stata inventata da un uomo, James Naismith, professore di educazione fisica residente in Canada. Nel 1891 il professore lavorava presso la YMCA International Training School di Springfield, nel Massachussetts. Gli era stato chiesto di trovare uno sport che permettesse ai giocatori di football di tenersi belli allenati anche durante la stagione invernale che non fosse la tradizionale ginnastica, ed ecco che arriva il basket.
Nato ufficialmente il 15 dicembre del 1891, il basketball aveva 13 regole, un canestro e un numero variabile di giocatori in base alle occorrenze. La prima partita si è disputata proprio quel giorno, e uno dei partecipati lo ha chiamato proprio basketball dopo che il suo inventore si era rifiutato di chiamarlo "Naismithball".
Il basket è diventato parte del programma olimpico nel 1936, in occasione delle Olimpiadi di Berlino, e gli Stati Uniti d’America vinsero la medaglia d’oro arrivando a sconfiggere il Canada. Nel 1946 il gioco era così popolare che è stata fondata la National Basket Association, che se ti fermi a pensare un attimo ha come acronimo NBA. L’obiettivo dell’associazione era quello di organizzare squadre professionistiche e rendere lo sport popolare e diffuso su tutto il suolo americano. Dall’Oltreoceano, lo sport è arrivato anche in Europa, dove lo si pratica ancora oggi con grande entusiasmo. I primi a innamorarsi perdutamente del basket sono stati i russi, i quali hanno potuto gareggiare degnamente, ai tempi, contro gli americani.