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Perché si dice testardo come un mulo?

Perché si dice testardo come un mulo? L'origine di una frase che viene pronunciata spesso, ma di cui pochi conoscono il significato.

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Spesso nella vita di tutti i giorni sentiamo pronunciare la frase "sei testardo come un mulo!". Quanti però sanno cosa significa davvero? Questo detto comune, come molti altri, nasconde storie e verità mai raccontate. Si tratta infatti di un’espressione che racconta la forza straordinaria di un animale molto particolare e non è così negativo come sembra.

Perché si dice testardo come un mulo

Il mulo è un animale che nasce da un incrocio fra la giumenta (un cavallo femmina) e un asino maschio. Dunque possiede le caratteristiche di entrambe le razze: la forza dei cavalli e la tenacia degli asini. Fisicamente assomiglia a un cavallo, ma ha orecchie lunghe e un corpo più compatto e tonico. Ha inoltre un carattere molto particolare. Contrariamente ai cavalli infatti quando si spaventa il mulo non fugge via, ma rimane fermo e si irrigidisce.

Da questo modo di comportarsi nasce il famoso detto: "Sei testardo come un mulo". Attenzione però: questo atteggiamento non è frutto di una cieca testardaggine, ma di un istinto di autoconservazione molto forte. Grazie alla sua sensibilità infatti percepisce una minaccia e di fronte ad essa si blocca. Dunque il modo di dire non è totalmente negativo, ma evidenzia come le persone testarde siano in grado di intuire qualcosa prima degli altri.

Il mulo d’altronde ha sempre fatto parte della storia dell’uomo. Basti pensare che è fra i protagonisti del presepe natalizio. Fin dall’antichità il carattere tosto di questo animale era noto. Nella Bibbia, ad esempio, viene raccontata la storia di un mulo che, vedendo un angelo, si sdraiò a terra, rifiutando di alzarsi nonostante i colpi ricevuti dal suo padrone.

La famosa frase – "testardo come un mulo" – secondo la leggenda ha avuto origine nello stato del Missouri, negli Usa, quando alcuni contadini si resero conto che l’animale, al contrario di altri, si rifiutava di arare. Nel corso dei secoli è stata chiara una cosa: anche se il mulo ha una lunga storia di convivenza con l’uomo alle spalle non sarà mai totalmente addomesticato e continuerà a sentirsi indipendente.

Differenza fra asino, mulo e somaro

Parlando di asino, mulo e somaro spesso si fa confusione e non si riescono a individuare le differenze fra questi tre termini. Le parole asino e somaro stanno ad indicare lo stesso animale, ossia un mammifero che fa parte della famiglia degli equini. Il mulo è leggermente diverso poiché è frutto di un incrocio fra una cavalla e un asino.

Esistono due tipologie di asino, quello domestico e quello selvatico, il somaro. Addomesticato circa 5 mila anni fa, questo animale è stato sempre utilizzato per svolgere lavori agricoli, grazie alla sua capacità di adattarsi anche alle condizioni climatiche più avverse e alla sua grande resistenza. In moltissimi paesi ancora oggi viene sfruttato come animale da soma. Il mulo è molto più forte fisicamente dell’asino e ha un aspetto simile a quello della cavalla, con un manto omogeneo, orecchie lunghe, testa corta e un corpo slanciato, inoltre è sterile.