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Perché l’Europa si chiama così?

L'origine della parola "Europa" è incerta: sono diverse le teorie legate alla nascita di questo termine

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Nella vita di tutti i giorni usiamo spesso parole o espressioni di cui non conosciamo con precisione l’origine. Una di queste, strano a dirlo, è la parola "Europa". Ancora oggi, infatti, non si sa con certezza perché quello che è stato ribattezzato anche "Vecchio Continente" si chiama così. Le teorie sono molte: proviamo ora a scoprire insieme perché l’Europa si chiama così.

Le diverse teorie sull’origine della parola "Europa"

Secondo alcuni studiosi, la parola "Europa" deriverebbe dal termine mediorientale "ereb", cioè "occidente". Con questa parola i Fenici indicavano, nello specifico, i Paesi che erano collocati ad ovest della Siria, cioè la terra da loro abitata.

Un’altra teoria sull’origine della parola "Europa" fa, invece, riferimento al mondo greco. In un primo momento, però, questo termine indicava solo le terre che si trovavano a nord del Mar Egeo e solo successivamente fu esteso anche ai Paesi a nord del Mar Mediterraneo.

La leggenda di Europa

Il nome "Europa", al pari della parola "Asia", apparve già nel VII secolo a.C. all’interno di "Teogonia", poema mitologico di Esiodo. Lì, però, questi due termini non facevano riferimento a indicazioni geografiche, ma corrispondevano a personaggi mitologici.

La leggenda vuole che, nella città di Sidone, viveva una principessa fenicia chiamata per l’appunto Europa, che era figlia di Agenore, re di Tiro (un’antica città fenicia collocata nell’area mediterraneo-mediorientale).

La ragazza era talmente bella che Zeus (Giove), il re degli dei, se ne innamorò perdutamente appena la vide. Per non turbarla apparendole in tutto il suo splendore divino, Zeus decise di avvicinarsi a lei dopo aver assunto le sembianze di un toro bianco.

Mentre la principessa era intenta a cogliere dei fiori in riva al mare, il toro bianco (cioè Zeus) la raggiunse e le si accucciò ai piedi. Europa, dopo l’iniziale spavento, lo accarezzò e tentò di salirgli in groppa. Il toro, a quel punto, la rapì gettandosi in mare e portandola fino a Creta. Lì Zeus si ritrasformò e rivelò alla fanciulla il suo amore.

Dalla loro unione nacquero tre figli: Sarpedonte, Radamanto e Minosse. Quest’ultimo divenne il più celebre re dell’isola cretese e proprio dal suo nome, non a caso, trae origine la definizione di Civiltà Minoica, culla della civiltà europea. Da quel momento il nome Europa iniziò a indicare le terre poste a nord del Mar Mediterraneo.

L’Europa nel mondo latino

Sono rare le citazioni dei termini "Europa" ed "europei" da parte di autori latini. La prima testimonianza scritta di una ripresa del termine greco risale alla fine del VI secolo, quando l’abate irlandese San Colombano (il futuro fondatore dell’abbazia di Bobbio) parlò di "tutius Europae" in una delle lettere inviate a Papa Gregorio Magno.

Anche il monaco Isidoro Pacensis utilizzò il termine ("prospiciunt Europenses Arabum tentoria, nescientes cuncta esse pervacua") in riferimento ai soldati che, guidati da Carlo Martello, avevano combattuto a Poitiers. In quella battaglia l’Occidente cristiano era idealmente rappresentato dall’Europa, che aveva bloccato l’espansione araba.

Il primo re d’Europa

Il primo autoproclamato re d’Europa, un’Europa che andava dal Mar Adriatico al Danubio, fu Filippo il Macedone, il padre di Alessandro Magno.