Nasce a Fontiveros (Avila) nel 1542, terzo e ultimo figlio di Gonzalo e Caterina. Rimasto presto orfano di padre, viene affidato a un collegio. Qui riesce molto bene negli studi e comincia a farsi notare. Frequenta poi il collegio dei gesuiti, da dove esce con una buona preparazione umanistica. Nel 1564 fa la professione religiosa tra i Carmelitani di Medina del Campo. Decisivo è per la sua vita l'incontro con S. Teresa d'Avila, nel 1567. L'anno successivo dà inizio, infatti, a una nuova vita rinnovata del Carmelo. Colpito da setticemia a causa di piaghe purulenti nella gamba destra, muore a Udeba tra il 13 e il 14 dicembre 1591. Trasferitosi con S. Teresa prima a Valladolid e poi a Durnelo, prepara il futuro primo convento dei Carmelitani scalzi. In solitudine si dedica alla preghiera, alla contemplazione e all'apostolato nei borghi vicini. Nel 1572 passa ad Avila come confessore del monastero delle carmelitane dell'Incarnazione e molte persone si avvalgono della sua direzione spirituale. Spostamenti, carcere, sofferenze di vario tipo accompagnano la sua vita, ma Giovanni sopporta ogni cosa con coraggio e mansuetudine, consigliando a tutti la carità fraterna. Muore a 49 anni. Di grande ricchezza dottrinale e spirituale rimane il suo epistolario. Nel 1926 Pio XI lo dichiara Dottore della Chiesa e nel 1993 Giovanni Paolo II lo nomina patrono dei poeti di lingua spagnola.
Altri santi: S. Venanzio Fortunato, Sant'Agnello di Napoli, S. Matroniano, S. Pompeo, S. Nicasio
Il Santo di ieri | Il Santo di domanibuio (agg.), privo di luce (agg.), oscuro (agg.), ombroso (agg.), appannato (agg.), opaco (agg.), offuscato (agg.), torbido (agg.), caliginoso (agg.), affumicato (agg.), spento (agg.), tenebroso (agg.)...