Nato nel III secolo a Nola da padre siro, ne eredita il ricco patrimonio col fratello Ermia. Ma, a differenza del fratello, Felice sceglie la vita ecclesiastica, nell'esclusivo servizio di Dio. Allo scoppio della persecuzione, mentre il vecchio vescovo Massimo si rifugia per prudenza sui monti, Felice lo sostituisce custodendone i fedeli, finchè catturato affronta i duri tormenti del carcere per poter soccorrere il vescovo. Tornato per breve tempo il sereno per la Chiesa, il santo riprende l'azione di ammaestramento e incoraggiamento, fondata sull'esempio personale. Morto il vescovo, Felice viene eletto per acclamazione a succedergli, ma rifiuta per umiltà, continuando il servizio pastorale come semplice presbitero. Muore il 14 gennaio della seconda metà del III secolo. Per essersi nascosto in una caverna, mentre una rete di ragno lo proteggeva dalla vista dei suoi persecutori, è invocato per guarire le malattie della vista.
Altri santi: S. Malachia, S. Potito, S. Saba
Il Santo di ieri | Il Santo di domanirosolato (agg.), dorato (agg.), rovinato (agg.), spacciato (agg.), fregato (agg.), frittura (s.m.)...