Probabilmente chierico della chiesa bresciana durante l'episcopato di Filastrio, attorno al 386 intraprende un viaggio in Oriente che, attraverso la Cappadocia, lo porta fino a Gerusalemme, dove ha modo di conoscere Rufino di Aquileia, Palladio e Girolamo. Durante la sua permanenza in Terrasanta muore il vescovo Filastrio, e il clero e il popolo di Brescia indicano come suo successore Gaudenzio, con l'approvazione di Sant'Ambrogio e degli altri presuli della regione. Una ambasceria viene subito inviata in Oriente per comunicargli la nomina e costringerlo ad accettare. Gaudenzio muore nel V secolo. Tra il 400 e il 402 consacra a Brescia la basilica denominata 'Concilium sanctorum', nella quale depone le reliquie degli evangelisti Giovanni e Luca e degli apostoli Andrea e Tommaso, ricevute probabilmente da Sant'Ambrogio a testimonianza dei legami fra la diocesi bresciana e quella di Milano. Attorno al 406 viene chiamato a far parte della delegazione di cinque vescovi inviati da papa Innocenzo I in Oriente per esercitare pressioni sulla corte imperiale, affinchè reintegri nella sua sede Giovanni Crisostomo, costretto all'esilio dall'imperatrice Eudossia. Gaudenzio governa la chiesa di Brescia fino al 410 o 411, circondato da fama di zelante pastore e di eloquente oratore. Di lui sono famosi i 25 sermoni o Trattati, preceduti da una prefazione indirizzata a Benevolo, antico 'magister memoriae' dell'imperatore Valentiniano II e personaggio di rilievo della comunità cristiana di Brescia.
Altri santi: S. Miniato, S. Crispino di Soissons, S. Mauro, S. Gavino, S. Tabìta di Ioppe
Il Santo di ieri | Il Santo di domaniparassita (s.m.), persona spregevole (s.m.)...